martedì 12 maggio 2009

Rossi Guerriero reintegrato nel posto di lavoro.


In merito al licenziamento da parte della ditta Tod’s del dipendente e attivista sindacale Rossi Guerriero, il giudice del lavoro, Dr. Pocci, con sentenza del tribunale di Ascoli P. dell'11 maggio 2009, ha ordinato alla Tod's "l'immediata reintegrazione nel posto di lavoro di Rossi Guerriero perchè le motivazioni usate non possono ritenersi sufficienti".

Ha vinto Rossi Guerriero, la sua famiglia, la Cgil e a quanti lo hanno sostenuto.

Che dire? Oltre a manifestare tutta la nostra gioia per la vittoria personale di Guerriero, come benissimo ha fatto Giuseppe nella toccante lettera che segue, vogliamo sottolineare l’importanza per tutti i lavoratori per questa bella vittoria della giustizia e del diritto e di tutti i lavoratori.


Lettera ad un Guerriero.


Volevano condannarti per lesa maestà, come ai tempi dell’imperatore Augusto. Per il rifiuto di riconoscere l’imperatore come divinità, come non fanno i media sempre compiacenti, come non fanno i politici prostrati e mai schierati, come non hanno fatto i tanti lavoratori che pur condividendo non hanno avuto il coraggio di dimostrarlo.Ti invidio la serenità e la fermezza mai rabbiosa, come quel giorno al Tribunale, al fianco di tua madre e tua moglie. Una serenità disarmante, nonostante avessi un piede in mezzo alla strada. E il tuo sguardo quel giorno è stato come uno squarcio di sole in mezzo ad un cielo perennemente nuvoloso, un giorno lungo fatto di capi chini, di gomitate in mezzo alla faccia, per un’ora di straordinario in più, per un posto a cui ci si afferra con le unghie e si sputa sull’altro, per un sorriso compiacente al potente di turno.Invidio la tua semplicità, come quando ti arrabbiavi perché dopo il direttivo non volevi andare al ristorante e sostenevi che sarebbe stato più giusto mangiare un panino. E quando mi dici che abbiamo vinto la battaglia e che la vittoria arriverà, io ci credo. Ci sono tanti Rossi Guerriero per il mondo e la lotta di classe esiste da sempre, ma la tua vittoria aiuterà molti a rialzare la testa. Penso alle tue figlie, come ai miei figli e al regalo che gli hai fatto, più grande di qualsiasi ricchezza materiale di cui le nostre case sono piene. Figli che si sentono a volte diversi, ma che porteranno con loro, per tutta la vita, questo intenso ricordo.E i figli di questa “italietta da strapazzo, fatta di servi, vigliacchi e traditori, con le lingue bavose per i potenti e il coltello in mano per i poveracci come loro” forse un giorno capiranno. Chi lavora vuole il pane, ma anche le rose. Grazie per la rosa che ci hai regalato.Ho ricevuto tante lettere e tanti messaggi di solidarietà per la tua causa in questi giorni e oggi dopo la notizia sono stato sommerso da così tanti messaggi che non riuscirò mai ad aprirli tutti. Una cosa straordinaria, c’è ancora un’idea forte che batte, come un fuoco, che non si è mai spento, ma che non trova quel soffio di vento per ritornare ad ardere. Grazie compagno Guerriero.

Fermo, 11 maggio 2009

Giuseppe Santarelli

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