martedì 19 gennaio 2010

Lettera del presidente della sezione ascolana di ITALIA NOSTRA Gaetano Rinaldi


Italia Nostra formula diverse proposte per il nuovo Piano regolatore generale di Ascoli.

«Alcune - dichiara il presidente Gaetano Rinaldi - appaiono particolarmente significative e riteniamo opportuno evidenziarle: la proposta della cosiddetta "Addizione Verde" ripetendo ad Ascoli l'esperimento della civile Ferrara, la realizzazione della "Strada del Cuore", la creazione degli "Orti di prossimità", la rivitalizzazione del Centro storico. Su queste proposte la Sezione intende avviare una serie di discussioni ed incontri per favorirne la comprensione e creare un movimento di opinione concorde e diffuso».Ecco alcune considerazioni.-E' indiscutibile che per Ascoli si pone come primo problema quello del ruolo e funzione della città, la cui individuazione potrà essere favorita dalla attenta considerazione della lunga storia della città e dei momenti di suo più grande splendore.-E' sicuro che , nella storia di Ascoli, i momenti di più grande splendore sono stati quelli in cui la città rappresentava il punto di riferimento di una realtà molto più vasta di quella delimitata dalla sua formale dimensione amministrativa. Questo ambito era, peraltro, favorito , dal fatto che la città , munita di ponti , era necessariamente il punto di transito e collegamento tra nord e sud ed est ed ovest .-Lo splendore della città è evidenziato dal pregio e ricchezza del suo ampio e monumentale Centro Storico, indiscutibilmente uno dei più importanti della fascia adriatica.-Questo Centro, peraltro, a causa delle scelte urbanistiche effettuate è diventato progressivamente la periferia del tessuto urbano cittadino, con un numero sempre minore di abitanti per lo più di età avanzata. D'altra parte la stessa città, nel complesso, appare sempre di più oggettivamente priva di una forte capacità di attrazione rispetto alle zone di nuova espansione autorizzare e realizzate verso est ed in particolare nella zona rivierasca del Piceno, dove tra l'altro sono presenti le infrastrutture di collegamento tra nord e sud del paese ( strada nazionale adriatica, autostrada, linea ferroviaria ).– Ridare vitalità e centralità alla città delle torri diventa fondamentale, se si vuole evitare l'ulteriore aggravamento della situazione.– In primo luogo, andrà evitata l'ulteriore proliferazione urbanistica verso le residuali aree libere della zona est del territorio cittadino oppure consentendo la progressiva occupazione delle aree collinari che circondano la città-– Ogni sforzo andrà fatto, invece, per riportare un numero accettabile di abitanti nel centro storico cittadino, utilizzando tutti gli strumenti possibili per favorire questo processo. (Si veda, a proposito, quanto realizzato nella città di Treia, dove si è evitato l'espansione urbanistica, favorendo il recupero e l'utilizzazione di tutto l'edificato storico).– La vitalità e la forza di attrazione della città potrà essere favorita , d'altra parte, se ci sarà la volontà di utilizzare in maniera intelligente, innovativa e creativa le risorse culturali, in modo da dare un effettivo vantaggio competitivo alla città, ponendola ancora una volta come punto di riferimento di una realtà più vasta di quella delimitata dalla sua formale dimensione amministrativa. In pratica si propone per la città “l' opzione culturale “, con la realizzazione di un vero e proprio Distretto Culturale, che consenta la tutela, valorizzazione e fruizione delle pregiate risorse culturali del territorio, che , come è noto, comprendono il patrimonio storico artistico, architettonico ed urbano, il patrimonio naturalistico e quello delle tradizioni antropiche.( In merito la Sezione di Italia Nostra ha formulato delle concrete Proposte per la valorizzazione di queste risorse culturali per un territorio, che vede al suo centro, come punto di riferimento fondamentale, la città di Ascoli.).– Rimane fondamentale in questa prospettiva l'ampliamento dell'offerta universitaria, valorizzando al meglio le Discipline del Settore Architettonico per mirare a dotare la città di un vero e proprio Politecnico di questo settore di studi.– E' evidente anche l'opportunità di impegnarsi per l'eventuale realizzazione del Distretto Culturale Evoluto, obiettivo che sembra si sia posto di conseguire il CUP . L'utilizzazione di una parte dell'area dell'ex Carbon a riguardo apparirebbe particolarmente interessante.– Perché il Centro Storico di Ascoli possa porsi come punto di riferimento di queste avveniristiche proposte bisognerà che venga posta ogni cura per una tutela e valorizzazione rigorosa delle sue fantastiche ricche emergenze. Così si dovrà prevedere un cura particolare del suo arredo urbano, evitando gli interventi francamente inaccettabili che ora fioriscono nelle piazze e nei punti più caratteristici ; prevedere la sua progressiva pedonalizzazione in modo che possa essere presentato come un vero e proprio “ Giardino di Pietra”; creare un percorso spettacolare delle sue numerose Piazze, da quelle più famose a quelle più intime e nascoste; prevedere un uso rispettoso della memoria storica e della funzione spirituale delle tante chiese chiuse al culto; elaborare un progetto di alto livello per l'utilizzazione dei tanti Palazzi Nobiliari che tanto prestigio conferiscono alla città; adottare efficaci strumenti di tutela che favoriscano la salvaguardia e conservazione dei residuali fascinosi orti murati, che rappresentano indiscutibilmente un momento fondamentale dell'immagine cittadina; prevedere la rigorosa tutela degli spazi liberi contigui al perimetro che delimita il centro storico, con particolare riferimento all'importante spazio dell'ex tiro a segno; definire un percorso che evidenzi e valorizzi i reperti archeologici presenti nel territorio a partire proprio da quelli della zona dell' ex tiro a segno per passare al teatro romano e proseguendo oltre; ridare l'importanza che meritano al sistema delle porte e dei ponti , numerosi ad Ascoli come nell'antica Tebe ; valorizzare i due percorsi fluviali, ora completamente staccati dalla città e invece di fondamentale importanza per la sua immagine e vivibilità.– Come ripetutamente fatto presente , la quinta del paesaggio collinare che circonda la città rappresenta un elemento irrinunciabile dell'immagine di Ascoli. Si dovrà , pertanto, porre il massimo impegno per la salvaguardia e tutela della sua integrità. Si propone , nell'impossibilità di prevedere l'acquisizione al patrimonio pubblico di questi ampi spazi, di far ricorso al sistema della cosiddetta “ Addizione Verde “, adottando gli stessi provvedimenti della civile Ferrara, che hanno consentito la tutela di oltre 1800 ettari del territorio cittadino, dalla città estense al fiume Po. Purtroppo il pregiato sistema collinare di Ascoli è stato già assoggettato ad una intensa attività edilizia ( una vera e propria villettopoli). Questo processo di distruzione di un paesaggio irripetibile dovrà essere assolutamente interrotto . In questo sistema collinare si verifica, inoltre, un altro fenomeno inquietante e, cioè, la realizzazione di baracche di tutte le forme e di tutte le dimensioni per lo svolgimento dell'attività agricola, con l'uso di materiali di insopportabile aspetto ( pezzi di plastica, fogli di eternit, lamiere, cartoni, legni fradici e chi più ne ha più ne metta). Per evitare questo sconcio si dovranno autorizzare solo interventi che rispettino il contesto paesaggistico e prevedano l'utilizzo di materiali congrui ( possibilmente il legno) Naturalmente le baracche “scalcagnate” dovranno essere finalmente smantellate.– Uno degli strumenti fondamentali per ridare centralità ad Ascoli è sicuramente il collegamento ferroviario con Roma, realizzando finalmente la Ferrovia dei Due Mari, che in in primo momento potrebbe essere limitata sino ad Amatrice qualificandosi come Ferrovia dei Due Parchi. E' una proposta di infrastruttura di cui si parla da oltre 150 anni. Il nuovo Piano Regolatore deve assolutamente prevedere la prosecuzione del tracciato ferroviario sino alla confine ovest della città perché si possa ancora concretamente sperare che questo autentico sogno si avveri.– La qualità dei quartieri di nuova espansione di Ascoli non è particolarmente elevata. Da una parte la non eccelsa qualità architettonica degli edifici realizzati, dall'altra la progressiva distruzione dei pochi esempi di edifici di qualità ( si vedano i progetti per l'area del Sacro Cuore e quelli per l'area di Via Firenze), la completa assenza di strade pedonali, di punti di aggregazione e di edifici destinati al tempo libero e allo spettacolo, la ridottissima estensione di spazi destinati alla sosta delle auto, la quasi totale assenza di un parco urbano che possa definirsi tale , non consentono evidentemente un livello elevato della qualità di vita di chi abita questi quartieri. Il nuovo piano regolatore dovrà dare delle risposte a queste vitali esigenze, prevedendo possibilmente allo scopo almeno l'utilizzazione di una parte della vasta area Carbon.– La previsione della realizzazione di piste ciclabili rimane fondamentale nella previsione di elevare la qualità della vita cittadina. Così come appare irrinunciabile la previsione della realizzazione di una “ strada del cuore “, dove possano in un contesto sicuro, non inquinato, lontano dai pericoli delle auto, effettuare il loro percorso quotidiano quei soggetti che per necessità devono quotidianamente effettuare dei percorsi pedonali ( infartuati, soggetti in sovrappeso , ma anche gente comune ). E ' certo che ora la città è completamente priva di un simile percorso e chi è costretto ad effettuarlo deve respirare gas di scarico, correre il rischio di essere investito, e quindi con più danni che benefici.– La salvaguardia e tutela dell'integrità dei campi della Villa Sgariglia di Campolungo è fondamentale. Si tratta dell'unica Villa Nobiliare di cui si è quasi totalmente conservato lo spazio libero da costruzioni. Nella previsione della realizzazione di un Percorso che consenta almeno la fruizione visiva del Sistema delle Ville Picene la conservazione almeno dell'integrità degli spazi di questa Villa diventa fondamentale per consentire almeno di far comprendere di quanta bellezza ci siamo privati distruggendo quasi completamente la Valle del Tronto , nella memoria una vera e propria Arcadia.– Il Piano Regolatore, a riguardo, dovrà almeno tentare di limitare il terribile impatto visivo dei capannoni che hanno occupato quasi del tutto la parte pianeggiante della prestigiosa Valle, salvo appunto la zona di Campolungo. – Non va dimenticata , inoltre, l'esigenza di prevedere , così come avviene ormai in tutte le comunità civili del modo sviluppato ( addirittura nei pressi della stessa Casa Bianca negli Stati Uniti d'America ), la destinazione di ampi spazi del territorio vicino alla città per la realizzazione degli “ orti di prossimità ”, dove giovani ed anziani possano procedere alla produzione di ortaggi, frutta e quant'altro

Nessun commento: