mercoledì 31 marzo 2010
LA FINE DEL GIOCO di LIdia Ravera
Troppo tardi. E’ questa la sensazione che mi ha tenuta sveglia, questa notte. Ho deciso di accettare un giro di danza sulla pista della politica istituzionale troppo tardi. Mi sono ritirata, come una ragazza schizzinosa davanti alle proposte di un Principe Rospo, per una ventina d’anni e poi ho detto sì, in preda al panico e alla ripetizione, quando era troppo tardi. La sala sta chiudendo. Le luci si spengono. L’Italia che centocinquant’anni fa “s’è desta”, giace oggi in un sopore malato. La maggioranza degli italiani non ragiona, non giudica, non si informa. Il partito degli abulici cresce su sé stesso, nutrito dal malgoverno di centro destra (scandali, ruberie, volgarità, inefficienze, menzogne, furbizie, appalti truccati, nepotismi, alleanze ambigue con la malavita organizzata), nutrito dall’inerzia, dalla lentezza, dal conformismo, dalla pesantezza, dall’assenza di coraggio creatività e passione del centrosinistra.
Io stessa, siamo onesti... mi sono “lasciata candidare”. Non ho scelto, non ho deciso. E’ venuto da me un ex bancario, ex consigliere regionale e mi ha proposto di essere capolista della “Lista civica cittadini/e per Emma Bonino”. Io per Emma Bonino volevo fare qualcosa, così ho detto di sì. Ho lavorato per lei. Non per me stessa. Ho organizzato quattro incontri: da Bibli con Giovanni Bachelet. Alla Galleria “La nuova Pesa” con Concita De Gregorio e Serena Dandini. Al cinema Alcazar con Georgette Ranucci e Wim Wenders (ho mostrato in anteprima nazionale grazie a Georgette un documentario politico sull’immigrazione girato da Wenders in Calabria, bellissimo). Al teatro Sala Umberto con Simona Marchini, Daniela Poggi e Valentina Carnelutti (attrici, che hanno recitato un mio testo “La donna gigante”)... Sono andata a parlare negli incontri organizzati spontaneamente dai cittadini, per ascoltarmi...
E’ stato bello. Non posso negarlo. Ho sentito un calore che non conoscevo. Ho studiato il programma di Emma. Ho cercato di trasformare in proposte politiche i bisogni e i desideri che ho immaginato. Come per scrivere un romanzo, ho cercato di partire dal dolore. Quattro grandi capitoli: donne, giovani, vecchi, cultura. Come per scrivere un romanzo ho cercato di attingere al sentimento dell’empatia. Ho scritto e pensato e ascoltato... Potrebbe essere nobile e alta l’arte del fare politica, se la si prendesse come un incarico celeste. Invece... niente. Ha vinto Renata Polverini. Pompata dai soldi del grande piazzista che governa questo Paese. Ho portato un bel cestino di voti a Emma Bonino. Tanti per me, che non avevo un euro né un comitato né una segreteria ma soltanto una rete di donne (magnifiche: un aiuto spontaneo, un sollievo psicologico). Non abbastanza per lei. E’ troppo tardi. La situazione richiederebbe ben altre forze, ben altri sforzi...
No, non sono pentita. Sono soltanto triste.
Se un responsabile politico va trovato, a questo scacco matto in tre mosse, temo di dover pronunciare le due consonanti residuali di quello che fu un grande partito i massa (anzi due, fusionati): Pd.
Il Pd che cerca il centro. Il Pd vile. Il Pd che non rimuove i dirigenti che hanno sbagliato (quousque tandem, D’Alema, abutere patientia nostra?). Il Pd che non sente le grida degli operai cassintegrati ammazzati licenziati disoccupati e si barcamena con l’impresa, giocando al “piccolo governante” invece di farsi carico di una alternativa SOCIALE che non lasci col culo in terra i più deboli. Il Pd che non si apre, non si rinnova, non si autocritica. Il Pd che si difende, che tira a campare, che scontenta la base e tiene insieme una dirigenza fottuta, autoreferenziale, tonta. Il Pd che non sa opporre una visione del mondo, una strategia, un’analisi della realtà alla tattica, pur necessaria, della quotidianità politica.
Dopo la botta della lunga notte del lunedì, e ancora ieri e oggi, oscillo come un pendolo fra due propositi opposti: partire per “fuori di qui”. Oppure: iscrivermi al Pd, e cercare di scardinarlo dall’interno, trovare i bravi compagni sepolti, fare rete, buttar fuori quelli che devono essere buttati fuori. Si chiamava entrismo? Meglio che parta, vero?
Nelle more della ciclotimia una supplica: perché non ci mettiamo attorno a un tavolo, noi, e proviamo ad armare i nostri eserciti?
Noi chi: il popolo della primarie, il popolo di MicroMega, il popolo viola, il popolo della carriole de L’Aquila…noi. Diamoci un un nome.
martedì 23 marzo 2010
RAI PER UNA NOTTE
Sarà un vero e proprio evento mediatico Rai per una notte, la puntata specialissima di Annozero, che andrà in onda su una vera e propria piattaforma multimediale.
"Non sarà un Santoro day, ma una risposta collettiva": che anche grazie ad Al Gore e Corradino Mineo, il direttore di RaiNews 24, sarà messa in onda in tutta Italia.
Rai per una notte, giovedi da Bologna
Santoro presenta lo speciale Annozero - intitolato Rai per una notte - che giovedì prossimo andrà in onda dal PalaDozza di Bologna.
"Noi andremo in onda per riaccendere l'informazione che è stata spenta.
Questo - ha detto Santoro - è il primo sciopero bianco degli abbonati Rai, che non potendo seguire i loro programmi, ci riusciranno in mille modi. Bucheremo il filo spinato - di cui ha parlato Zavoli - che ci è stato messo intorno".
Gli abbonati Rai rompono un tabù, "per la prima volta - ha detto il conduttore - anzicché minacciare di non pagare il canone, si vanno a vadere altrove la loro trasmissione".
La Fnsi specifica anche che quella di giovedì è una manifestazione sindacale e che chiunque dovesse toccare Santoro, Ruotolo o gli altri protagonisti di Rai per una notte, si troverebbe di fronte l'intero sindacato dei giornalisti.
Tutti quelli che trasmettono la diretta: le tv
Dove seguire Rai per una Notte? Le possibilità sono diverse: tv, radio, internet, e in piazza. Vediamole una per una.
Sulla tv via satellite la diretta di Santoro è accessibile su Sky Tg 24, Youdem (canale 813 di Sky) e Current TV (canale 130 di Sky); mentre sul digitale terrestre va in onda su Rai News 24 e Repubblica TV.La diretta è trasmessa poi da una fitta serie di tv locali. Nel Lazio da Tvr Voxson; in Lombardia da TeleLombardia, Canale 6 e Antenna 3; in Emilia Romagna da E' TV - Rete 7; e in Campania da Napoli Tivù.
Sul sito di Rai per una Notte è possibile cliccare sulla cartina dell'Italia e verificare, Regione per Regione, tutte le emittenti locali disponibili.
Sul web
La diretta sul web è poi disponibile, oltre che sul sito Rai per una Notte, su antefatto.ilcannocchiale.it; repubblica.it; corriere.it; unita.it; sky.it; articolo21.info; youreporter.it; altratv.tv; macchianera.net; e tanti altri.
In radio
Ma trasmetteranno in diretta anche diverse radio: da Radio Popolare a Radio Città Futura, passando per Radio Nostalgia e Radio Città Aperta.
I partecipanti alla trasmissione dal PalaDozza
Poi Santoro ha letto l'elenco delle persone che parteciperanno: Gad Lerner, Giovanni Floris, Norma Rangeri, Marco Travaglio, Morgan, Riccardo Iacona, Milena Gabanelli.
L'evento centrale sarà il ritorno in tv di Daniele Luttazzi e poi Antonello Venditti, Antonio Cornacchione, Nicola Piovani, Roberto Benigni, il Trio Medusa e Sabina Guzzanti.
"Non ci saranno politici, anzi mi auguro che non ci siano", risponderà Santoro alla fine, alla domanda esplicita sull'argomento.
Un'intervista di Benigni sulla libertà
Benigni è stato intervistato da Sandro Ruotolo e sarà questo il suo modo per essere presente al PalaDozza.
"Ha anche sottoscritto per la manifestazione": ha chiosato Ruotolo, ma non ha voluto dire quanto: "Si vedrà dal video".
Santoro: noi ci battiamo anche per Berlusconi
"Pensiamo di fare qualcosa - ha concluso Santoro - che non è contro nessuno e perfino a favore del Partito della libertà.
Noi ci battiamo anche per loro e soprattutto ci battiamo per essere quello che noi siamo.
La libertà, infatti, è soprattutto questa: poter essere quel che si è". "Noi ci battiamo anche per Berlusconi, è una scelta sua, non nostra quella di essersi messo fuori da questa serata.
Abbiamo trovato 50.000 persone che hanno versato 2 o 3 euro per renderla possibile e ne avremmo potuto trovare anche altre.
Qualunque scelta facciano in futuro non ci costringeranno al silenzio, né giovedì né in futuro.
Giovedi prossimo saremo nelle case di tutti gli italiani che vorranno cercarci come ogni giovedì".
Il costo complessivo della serata (che si gioova anche del lavoro gratuito di un centinaio di persone) è di 130.000 euro, al momento già coperti all'80% dal contributo volontario della sottoscrizione.
Travaglio: mi ricorda l'avventura de Il Fatto
Ha preso poi la parola Marco Travaglio. "Questa serata televisiva - ha detto - mi ricorda l'esperienza del quotidiano Il Fatto. Abbiamo dimostrato che ci si può far sentire usando nuovi mezzi.
Otto anni fa, con l'editto bulgaro non fu possibile una replica, perché non esistevano le tecnologie di oggi.
Quando il re della televisione ha paura delle telecamere (delle poche telecamere che non controlla) questo mi dà una ragione di ottimismo. Come ha detto Paolo Mieli questo vuol dire che - come nel 1992 - 'sta saltando il tappo'.
Non è vero che la tv non sposta voti, chiedetelo a Berlusconi
"Stamattina proprio sul Corriere della Sera - ha continuato Travaglio - abbiamo dovuto leggerci la lezioncina che la televisione non sposta voti.
Bisognerebbe avvertire Berlusconi che la tv non sposta niente.
Personalmente mi fiderei di Berlusconi, che vuol chiudere quelle due o tre trasmissioni che non controlla, come dimostra l'inchiesta in corso a Trani".
Proprio il black out imposto ai talk show - ha sottolineato poi Travaglio - conferma che la tv conta.
"La serata di giovedì - ha aggiunto poi Travaglio - sarà una giornata festosa per chi crede nel giornalismo.
Del resto se questa black out è una prova generale, si accorgeranno che le prove generali per chiudere le trasmissioni, saranno rese vane da chi fa le prove per trovare un'alternativa.
Se il mese di black out diventasse permanente, dovremmo attrezzarci a continuare con altre forme".
Vauro: la carica dei 101? No di un milione
Poi è stata la volta di Vauro, che si è spiegato a modo suo. "Quando al posto di Annozero è andata in onda la Carica dei 101, è arrivata subito una precisazione di palazzo Chigi. Ma quali 101? Sono un milione...".
"Il diritto all'informazione - ha continuato senza più scherzare Vauro - deve esercitarsi in primo luogo nella tv pubblica e noi per questo diritto ci battiamo.
Carlo Verna (Usigrai): "Un fatto storico"
"Sono le tecnologie di oggi - ha poi detto Carlo Verna, segretario generale dell'Usigrai - che ci consentono di sfidare il silenzio. Fra qualche anno ce lo ricorderemo che questa iniziativa è stata uno spartiacque".
Roberto Natale ringrazia Padellaro
Il segretario della Fnsi, Roberto Natale, richiama l'attenzione prima di tutto su Antonio Padellaro, il direttore de Il Fatto, presente nel salone della Fnsi e gli chiede scusa per il vergognoso trattamento della tv nei confronti del quotidiano che ha fatto lo scoop sull'inchiesta di Trani.
Poi torna sul "bavaglio" alla stampa e spiega che il governo, subito dopo le elezioni, cercherà di far passare in tutta fretta il decreto intercettazioni per chiudere meglio occhi e orecchie a chi vuole informare.
Si passa, quindi, alle domande dei giornalisti prersenti.
La presentazione nella sede della Fnsi
La presentazione avviene a Roma, dove Santoro è ospite della Federazione nazionale della stampa e sarà trasmessa in diretta sul sito del corriere.it alle 15,30, così come l'evento, in programma il 25 marzo a Bologna.
E in televisione su Currenti tv, la televisione di Al Gore. "Current racconta le storie che altri non raccontano. Ecco perché siamo orgogliosi di diffondere un importante programma d'informazione come Annozero, specie nel momento in cui altri canali non lo fanno": con queste parole Al Gore, ex vicepresidente Usa, ufficializza la messa in onda di "Rai perunanotte" su Current (Sky canale 130), il canale italiano del network globale di scambio d'informazioni e attualita' che lui stesso ha fondato nel 2005, insieme all'avvocato Joel Hyatt.
Giovedì 25 marzo alle 21, il canale 130 di Sky trasmetterà in diretta l'evento dal PalaDozza di Bologna dalla redazione di Annozero.
Da domani gli spot di Santoro
Invece da domani sarà Michele Santoro a lanciare su Current, e sugli altri canali Sky della piattaforma, l'appello in difesa della libertà d'informazione e contro la censura della par condicio, rimandando all'atteso appuntamento bolognese di 'Raiperunanotte'. .
"Non sarà un Santoro day, ma una risposta collettiva": che anche grazie ad Al Gore e Corradino Mineo, il direttore di RaiNews 24, sarà messa in onda in tutta Italia.
Rai per una notte, giovedi da Bologna
Santoro presenta lo speciale Annozero - intitolato Rai per una notte - che giovedì prossimo andrà in onda dal PalaDozza di Bologna.
"Noi andremo in onda per riaccendere l'informazione che è stata spenta.
Questo - ha detto Santoro - è il primo sciopero bianco degli abbonati Rai, che non potendo seguire i loro programmi, ci riusciranno in mille modi. Bucheremo il filo spinato - di cui ha parlato Zavoli - che ci è stato messo intorno".
Gli abbonati Rai rompono un tabù, "per la prima volta - ha detto il conduttore - anzicché minacciare di non pagare il canone, si vanno a vadere altrove la loro trasmissione".
La Fnsi specifica anche che quella di giovedì è una manifestazione sindacale e che chiunque dovesse toccare Santoro, Ruotolo o gli altri protagonisti di Rai per una notte, si troverebbe di fronte l'intero sindacato dei giornalisti.
Tutti quelli che trasmettono la diretta: le tv
Dove seguire Rai per una Notte? Le possibilità sono diverse: tv, radio, internet, e in piazza. Vediamole una per una.
Sulla tv via satellite la diretta di Santoro è accessibile su Sky Tg 24, Youdem (canale 813 di Sky) e Current TV (canale 130 di Sky); mentre sul digitale terrestre va in onda su Rai News 24 e Repubblica TV.La diretta è trasmessa poi da una fitta serie di tv locali. Nel Lazio da Tvr Voxson; in Lombardia da TeleLombardia, Canale 6 e Antenna 3; in Emilia Romagna da E' TV - Rete 7; e in Campania da Napoli Tivù.
Sul sito di Rai per una Notte è possibile cliccare sulla cartina dell'Italia e verificare, Regione per Regione, tutte le emittenti locali disponibili.
Sul web
La diretta sul web è poi disponibile, oltre che sul sito Rai per una Notte, su antefatto.ilcannocchiale.it; repubblica.it; corriere.it; unita.it; sky.it; articolo21.info; youreporter.it; altratv.tv; macchianera.net; e tanti altri.
In radio
Ma trasmetteranno in diretta anche diverse radio: da Radio Popolare a Radio Città Futura, passando per Radio Nostalgia e Radio Città Aperta.
I partecipanti alla trasmissione dal PalaDozza
Poi Santoro ha letto l'elenco delle persone che parteciperanno: Gad Lerner, Giovanni Floris, Norma Rangeri, Marco Travaglio, Morgan, Riccardo Iacona, Milena Gabanelli.
L'evento centrale sarà il ritorno in tv di Daniele Luttazzi e poi Antonello Venditti, Antonio Cornacchione, Nicola Piovani, Roberto Benigni, il Trio Medusa e Sabina Guzzanti.
"Non ci saranno politici, anzi mi auguro che non ci siano", risponderà Santoro alla fine, alla domanda esplicita sull'argomento.
Un'intervista di Benigni sulla libertà
Benigni è stato intervistato da Sandro Ruotolo e sarà questo il suo modo per essere presente al PalaDozza.
"Ha anche sottoscritto per la manifestazione": ha chiosato Ruotolo, ma non ha voluto dire quanto: "Si vedrà dal video".
Santoro: noi ci battiamo anche per Berlusconi
"Pensiamo di fare qualcosa - ha concluso Santoro - che non è contro nessuno e perfino a favore del Partito della libertà.
Noi ci battiamo anche per loro e soprattutto ci battiamo per essere quello che noi siamo.
La libertà, infatti, è soprattutto questa: poter essere quel che si è". "Noi ci battiamo anche per Berlusconi, è una scelta sua, non nostra quella di essersi messo fuori da questa serata.
Abbiamo trovato 50.000 persone che hanno versato 2 o 3 euro per renderla possibile e ne avremmo potuto trovare anche altre.
Qualunque scelta facciano in futuro non ci costringeranno al silenzio, né giovedì né in futuro.
Giovedi prossimo saremo nelle case di tutti gli italiani che vorranno cercarci come ogni giovedì".
Il costo complessivo della serata (che si gioova anche del lavoro gratuito di un centinaio di persone) è di 130.000 euro, al momento già coperti all'80% dal contributo volontario della sottoscrizione.
Travaglio: mi ricorda l'avventura de Il Fatto
Ha preso poi la parola Marco Travaglio. "Questa serata televisiva - ha detto - mi ricorda l'esperienza del quotidiano Il Fatto. Abbiamo dimostrato che ci si può far sentire usando nuovi mezzi.
Otto anni fa, con l'editto bulgaro non fu possibile una replica, perché non esistevano le tecnologie di oggi.
Quando il re della televisione ha paura delle telecamere (delle poche telecamere che non controlla) questo mi dà una ragione di ottimismo. Come ha detto Paolo Mieli questo vuol dire che - come nel 1992 - 'sta saltando il tappo'.
Non è vero che la tv non sposta voti, chiedetelo a Berlusconi
"Stamattina proprio sul Corriere della Sera - ha continuato Travaglio - abbiamo dovuto leggerci la lezioncina che la televisione non sposta voti.
Bisognerebbe avvertire Berlusconi che la tv non sposta niente.
Personalmente mi fiderei di Berlusconi, che vuol chiudere quelle due o tre trasmissioni che non controlla, come dimostra l'inchiesta in corso a Trani".
Proprio il black out imposto ai talk show - ha sottolineato poi Travaglio - conferma che la tv conta.
"La serata di giovedì - ha aggiunto poi Travaglio - sarà una giornata festosa per chi crede nel giornalismo.
Del resto se questa black out è una prova generale, si accorgeranno che le prove generali per chiudere le trasmissioni, saranno rese vane da chi fa le prove per trovare un'alternativa.
Se il mese di black out diventasse permanente, dovremmo attrezzarci a continuare con altre forme".
Vauro: la carica dei 101? No di un milione
Poi è stata la volta di Vauro, che si è spiegato a modo suo. "Quando al posto di Annozero è andata in onda la Carica dei 101, è arrivata subito una precisazione di palazzo Chigi. Ma quali 101? Sono un milione...".
"Il diritto all'informazione - ha continuato senza più scherzare Vauro - deve esercitarsi in primo luogo nella tv pubblica e noi per questo diritto ci battiamo.
Carlo Verna (Usigrai): "Un fatto storico"
"Sono le tecnologie di oggi - ha poi detto Carlo Verna, segretario generale dell'Usigrai - che ci consentono di sfidare il silenzio. Fra qualche anno ce lo ricorderemo che questa iniziativa è stata uno spartiacque".
Roberto Natale ringrazia Padellaro
Il segretario della Fnsi, Roberto Natale, richiama l'attenzione prima di tutto su Antonio Padellaro, il direttore de Il Fatto, presente nel salone della Fnsi e gli chiede scusa per il vergognoso trattamento della tv nei confronti del quotidiano che ha fatto lo scoop sull'inchiesta di Trani.
Poi torna sul "bavaglio" alla stampa e spiega che il governo, subito dopo le elezioni, cercherà di far passare in tutta fretta il decreto intercettazioni per chiudere meglio occhi e orecchie a chi vuole informare.
Si passa, quindi, alle domande dei giornalisti prersenti.
La presentazione nella sede della Fnsi
La presentazione avviene a Roma, dove Santoro è ospite della Federazione nazionale della stampa e sarà trasmessa in diretta sul sito del corriere.it alle 15,30, così come l'evento, in programma il 25 marzo a Bologna.
E in televisione su Currenti tv, la televisione di Al Gore. "Current racconta le storie che altri non raccontano. Ecco perché siamo orgogliosi di diffondere un importante programma d'informazione come Annozero, specie nel momento in cui altri canali non lo fanno": con queste parole Al Gore, ex vicepresidente Usa, ufficializza la messa in onda di "Rai perunanotte" su Current (Sky canale 130), il canale italiano del network globale di scambio d'informazioni e attualita' che lui stesso ha fondato nel 2005, insieme all'avvocato Joel Hyatt.
Giovedì 25 marzo alle 21, il canale 130 di Sky trasmetterà in diretta l'evento dal PalaDozza di Bologna dalla redazione di Annozero.
Da domani gli spot di Santoro
Invece da domani sarà Michele Santoro a lanciare su Current, e sugli altri canali Sky della piattaforma, l'appello in difesa della libertà d'informazione e contro la censura della par condicio, rimandando all'atteso appuntamento bolognese di 'Raiperunanotte'. .
martedì 9 marzo 2010
ATTACCO ALL'ART.18, ATTACCO AI DIRITTI DEI LAVORATORI
Il disegno di legge 1167/B, approvato in modo definitivo oggi dal Senato, contiene una vera e propria controriforma del diritto e del processo del lavoro.
Si prevede un meccanismo di certificazione che potrà riguardare singoli aspetti del rapporto di lavoro, anche in deroga alle norme dei CCNL. Una specie di contratto individuale, tramite cui poter demandare ad un arbitrato le eventuali controversie togliendo così la tutela dei lavoratori alla giustizia ordinaria.Quando si attiva questo meccanismo? Nel momento dell’offerta di un posto di lavoro, cioè quando è più evidente la debolezza del lavoratore che rischia la mancata assunzione.
Si vuole inoltre depotenziare il ruolo del giudice del lavoro tentando di relegarlo al puro accertamento del presupposto di legittimità dei provvedimenti datoriali.Capovolgendo i fondamenti del diritto del lavoro nato per tutelare il più debole, tentando di aggirare norme di tutela, come quelle dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e consumando così una sproporzione evidente fra i diritti del lavoratore e quelli del datore di lavoro, con una concezione in cui il lavoro diviene sempre più un puro fattore della produzione.
L’effetto deregolatorio e di pressione di queste nuove norme risulterà enorme.Ma non basta, il testo approvato contiene anche l’inaccettabile norma sull’apprendistato a 15 anni, derogando contemporaneamente all’obbligo scolastico e all’età minima per il lavoro minorile fissata a 16 anni.
E ancora, si riattivano le deleghe conseguenti all’accordo del 23 luglio 2007, fatte prima volutamente scadere, per utilizzarle come scorciatoia. Così il Parlamento sarà chiamato ad esprimere solo un parere per la riforma degli ammortizzatori sociali, quando è lampante la diversità delle proposte del Governo annunciate nel Libro Bianco con il merito delle deleghe riesumate.
Inoltre si prevede facendo riferimento ad accordi non firmati dalla nostra organizzazione il solo indennizzo, anziché la conversione, per i collaboratori che avessero rifiutato le proposte (qualsiasi proposta addirittura quella del lavoro a chiamata) e avviato una vertenza legale.Sono scelte inaccettabili denunciate da tante iniziative e prese di posizione di giuristi, costituzionalisti, avvocati e magistrati.
Scelte ideologiche a cui reagiremo con le forme di iniziativa possibile: dall’informazione alle persone, alle tutele legali, dal ruolo della contrattazione alla mobilitazione, al ricorso alla Corte Costituzionale.
Questo governo, invece di pensare a tutele nella crisi per i lavoratori, usa la crisi per programmare un ulteriore aumento della precarietà e della instabilità del lavoro
mercoledì 3 marzo 2010
FASSINO DI NUOVO NELLA NOSTRA PROVINCIA.
Sabato 6 marzo, alle ore 11 e 30, presso l’Auditorium del Comune di San Benedetto del Tronto, nell’ambito delle iniziative per il rinnovo del Consiglio Regionale delle Marche, a sostegno della candidatura di Pietro Colonnella al ruolo di consigliere regionale e del Presidente Gian Mario Spacca, sarà presente, ad un incontro con i cittadini del territorio piceno, l’onorevole Piero Fassino.
Piero Fassino, in diverse occasioni, è stato presente nella riviera delle Palme in iniziative legate al suo ruolo di segretario dei DS prima e, come principale sostenitore della candidatura di Dario Franceschini a segretario nazionale, nel corso delle ultime primarie.
Personaggio dotato di grande acume e passione politica, dopo l’esperienza come amministratore a Torino, Fassino viene chiamato a Roma nell’87, da Achille Occhetto allora segretario nazionale, a guidare l’organizzazione del Pci nel cruciale passaggio al Partito Democratico della Sinistra (PDS).Conosce in questa veste, da vicino, e in tutta Italia, la vita del partito, la formazione delle sue classi dirigenti, il suo rapporto quotidiano con la società.: esperienza questa che risulterà preziosa quando, anni dopo, sarà eletto Segretario nazionale dei DS all’indomani della vittoria elettorale di Berlusconi.
Ha ricoperto diversi incarichi di Governo: nel ’96 entra nel Governo Prodi come Sottosegretario agli Esteri e nel ’98 nel Governo D’Alema come Ministro del Commercio estero. Nel 2001 con Giuliano Amato assume l’incarico di Ministro della Giustizia.Eletto segretario dei DS nel 2001, qui nelle Marche, nel Congresso tenutosi a Pesaro, si dedica a ricostruire l’Ulivo e a creare le condizioni perché il centrosinistra torni a governare l’Italia con Romano Prodi.
Obiettivo ottenuto, prima con le vittorie elettorali nelle elezioni regionali, amministrative ed europee del 2002-2005, e poi con il successo alle elezioni politiche del 2006.
Proprio in occasione di quest’ultima tornata elettorale partecipò ad una grande manifestazione tenutasi al Palacongressi di San Benedetto del Tronto assumendo l’impegno a far in modo che il territorio piceno sarebbe stato rappresentato, in caso di Vittoria del Presidente Prodi, a livello di governo.
Così effettivamente fu e Fassino dimostrò, anche in quell’occasione, oltre al notevole acume, una straordinaria coerenza ed attenzione alle istanze del territorio.
Negli ultimi anni, infine, ha concentrato il suo impegno sull’affascinante progetto di unire le diverse forze politiche riformiste in un unico grande Partito Democratico, che vide la luce il 14 ottobre 2007 con le elezioni primarie a cui parteciparono oltre tre milioni e mezzo di cittadini.
Il ritorno di Fassino a San Benedetto è decisamente di buon auspicio per l’ex sottosegretario Colonnella e segno, oltre che dell’attaccamento alla città, della condivisione del progetto politico del Presidente Spacca.
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